25 settembre 1622. Confessioni di una monaca
Monologo
di: Teresa Gandolfo
Regia: Federica Siri
Sinossi
“Vi sono dei momenti in cui l’animo, particolarmente de’ giovani, è disposto in maniera che la minima insistenza basta ad ottenere ogni cosa che abbia un’apparenza di bene e di sacrificio, come un fiore appena sbocciato, s’abbandona mollemente sul suo fragile stelo, pronto a concedere le sue fragranze alla prima aria che gli aliti d’intorno. Questi momenti, che si dovrebbero dagli altri ammirare con timido rispetto, sono quelli appunto che l’astuzia interessata spia attentamente, e coglie al volo, per legare una volontà che non si difende.”
Intorno a queste parole, tratte dall’incipit del decimo capitolo de “I promessi sposi”, ruota tutta la vicenda di Suor Virginia, al secolo Marianna de Leyva, la monaca vissuta a Monza a cavallo tra il XVI e il XVII secolo e che ispirò al Manzoni il personaggio di Gertrude.
La monacazione forzata, la rinuncia alle gioie della vita, l’amore clandestino, il delitto e la reclusione sono al centro di uno spettacolo che, pur guardando al passato, addita ad un presente in cui la prevaricazione, attuata da chi sa sacrificare al proprio interesse l’altrui esistenza, è sempre, tristemente, all’ordine del giorno.
con Teresa Gandolfo
Luci: Ambrogio Viale
estratto da un articolo de “La Stampa” del 9 luglio 2017
“‘25 settembre 1622. Confessioni di una monaca’ compenetra e conduce in quel ‘600 di costrizione ed apparente religiosità, che il Manzoni, con la sua monaca di Monza, ha dipinto ne ‘I Promessi Sposi’.
Lo spettatore viene avvolto da un senso di disgusto e lotta, disprezzo e curiosità, che non lo lascerà sino alla fine dello spettacolo.
Giaculatoria latina ad hoc per interrompere o quasi i vari temi trattati nella sequenza della storia, recitati con grandissima empatia da Teresa Gandolfo. Poliedrica, seria e generosa nell’interpretazione.”